lunedì 1 settembre 2008

Del prendere parte


A luci spente e sipario calato: è questo solitamente il momento in cui, dopo un sospiro di sollievo, si tirano le somme, si fanno i primi timidi propositi e progetti per il futuro - che da noi , dato che siamo in Sicilia e per non smentirsi mai, assume la forma di un eterno e dilatato presente non solo nella grammatica ma anche e soprattutto laddove si tenti di programmare attività con un minimo di costanza e prospettiva.
Prima però dei doverosi ringraziamenti di rito vorremmo indulgere in una piccola riflessione sul concetto di "partecipazione", e lo facciamo grazie allo spunto che ci forniscono due lettere di nostri spettatori; una giuntaci qualche giorno prima dell'inizio del festival, l'altra un paio di giorni dopo la chiusura.

La prima delle due lettere entra subito nel vivo di quella che senza dubbio è stata la novità più tangibile dell'edizione 2008 di Teatri in Città, ovvero l'introduzione di un biglietto d'ingresso (€5 per singolo evento, €15 l'abbonamento per cinque serate):

"Per la prima volta ho scoperto la serie di spettacoli proposti da questa associazione culturale un anno fa, agosto 2007. Casualmente mi è giunta voce di questi eventi culturali, ne sono rimasto colpito ed entusiasta per l'intraprendenza dell'organizzazione e la professionalità dei partecipanti.
Il tutto coronato da un sacro principio, ossia quello di permettere al popolo di poter godere della produzione culturale della propria terra nel modo più gratuito possibile.
Con molta sorpresa e rammarico ho notato che quest'anno non sarà così, ciò non mi impedirà di partecipare agli spettacoli che ho atteso per un anno ma forse disincentiverà molti tra la già bassa percentuale del pubblico presente gli anni passati a presentarsi. Mi chiedo come mai ci sia stato questo salto anche se ovviamente la risposta è abbastanza scontata.
La mia irritazione nel vedere che è stato fissato un prezzo agli spettacoli, per un attimo mi ha fatto desistere ma credo vivamente nella vostra iniziativa e la sosterrò comunque."


Senza riproporvi per intero l'epistolario (che i più curiosi possono comunque trovare qui) vorremmo ribadire che il piccolo "sacrificio" richiesto al pubblico di Teatri in Città è stata sì una necessità dettata dalla quasi totale assenza di contributi economici istituzionali, ma anche e soprattutto la richiesta di una scelta consapevole di sostegno e partecipazione che comprende il rispetto verso il lavoro degli artisti e degli organizzatori, il valore personale che si attribuisce al coltivare i propri interessi ed alla possibilità di fruirne nel migliore dei modi, e molto altro ancora.
Avendo ben presente lo stato pressoché vegetativo in cui versano gli enti pubblici in Sicilia (ma anche nel resto della nazione) dal punto di vista delle finanze, possiamo realisticamente prevedere che Teatri in Città difficilmente tornerà mai più ad essere una manifestazione ad ingresso gratuito; possiamo però adoperarci, e cercheremo in tutti i modi di farlo, insieme ad enti pubblici, istituzioni e sponsor, affinché il contributo richiesto al pubblico rientri sempre nei limiti del "giusto", per consentire a quante più persone lo desiderino di partecipare degnamente al festival.
E questo ci conduce direttamente alla seconda lettera:

"Ieri sera ho partecipato allo spettacolo “Desideranza” messo in scena a Villa Patti di Caltagirone.
Non uso casualmente il termine “partecipato” poiché il coinvolgimento suscitato in me dalla rappresentazione richiede una parola che dia il senso di un assistere attivo e presente. Se fossi un'esperta di teatro saprei attribuire tale intensa suggestione al perfetto equilibrio del ritmo narrativo, all'impeccabile sintesi espressiva della recitazione, alla compiutezza del testo, all'abilità di riempire dinamicamente lo spazio scenico, alla fascinazione del gioco di luci.
Tuttavia, se anche fossi un'esperta di teatro, se anche sapessi addurre e motivare queste ed altre ragioni tecniche, nessuna di esse saprebbe dar conto dell'emozione che “Desideranza” mi ha regalato: l'angosciante sensazione del decidere di rompere legami ossessivi eppure rassicuranti che, in un crescendo sempre più articolato e complesso di sentire, diventa epico atto di suprema libertà.
Non una fallimentare rinuncia -complice la straordinariamente efficace disposizione dell'illuminazione- è parso il volo di Pino e Sergio dalla finestra della stanza soprasopra, ma la scelta consapevole e coraggiosa di recidere la reciprocità di una dipendenza letale. E non è attesa passiva di un evento esterno, ma ricerca dello zenith assoluto, la volontà di compiere l'ardito gesto al passaggio del Santo.
Ma non sono, quelli di Pino e Sergio, l'ardimento e l'epicità di eterei eroi greci ma la fermezza e l'audacia, l'interiore vigore, la fiera determinazione che solo dal reciproco fraterno amarsi può trarre fondamento.
Per tutte queste sensazioni e per le altre per le quali non so trovare le parole: grazie!"


Parole come queste riescono come per incanto a "chiudere il cerchio", a dare un senso profondo al lavoro che abbiamo scelto e che scegliamo, quotidianamente e testardamente, di portare avanti; e, in questo eterno presente di testardaggini e battaglie, ci fanno sentire meno soli.

Grazie, dunque, all'amica che ha amato tanto Desideranza, e a tutti gli altri che hanno provato - per quello o per altri spettacoli - le stesse emozioni; grazie a tutto il pubblico per aver seguito ogni spettacolo, pur con le proprie legittime differenze di gradimento, con immenso rispetto, attenzione e curiosità.

Grazie a Silvia, Daniela e Roberta, le volontarie che ci hanno assistito nella logistica del festival: ragazze giovanissime che per la prima volta partecipavano "dall'interno" ad una manifestazione culturale e per le quali speriamo di aver aperto dei piccoli nuovi orizzonti nel panorama dei loro interessi.

Grazie a Paolo, Davide, Simone, Marco, Melissa, Vincenzo, Anna, Adriana e Salvo: i ragazzi di GestiColando che sono rimasti con noi fino alla fine e che, speriamo, ci rimangano vicini per altre imprese (nostre e loro).

Grazie agli artisti, come sempre, per la stima che ci confermano nell'accettare la nostra ospitalità a condizioni spesso al limite del "simbolico".

Grazie al Comune di Caltagirone (nella persona del Vice-Sindaco Alessandra Foti, che abbiamo visto cantare e battere le mani in prima fila insieme a I Beddi...) ed agli sponsor di Teatri in Città 2008, per averci comunque sostenuto.

Grazie al personale di Villa Patti per la disponibilità e l'assistenza quotidiana, a Roberto Allegrezza per la gestione delle "varie ed eventuali", ed al cane Billy, buongustaio e grande estimatore del pecorino fresco...

Il blog rimane come sempre aperto, per noi e per voi, a commenti, racconti, stimoli e pungoli.

giovedì 28 agosto 2008

Très

Una grande esperienza! Innanzittutto grazie a Fabio e Nicoleugenia anime di Nave Argo, per averci dato questa possibilità e averci aperto questa finestra su Caltagirone e sul lavoro stesso svolto dall'associazione.
Il 22 agosto per noi è stata una grande serata. Eravamo emozionatissimi: finalmente le fatiche di circa sei mesi si compivano e Très andava in scena nella bellissima location di Villa Patti.
Tantissima gente è venuta a vederci (sono grato anche a loro!) ed è bello che una manifestazione come quella di Teatrincittà abbia avuto questa visibilità, il 22 come tutti gli altri giorni della rassegna. Un enorme grazie ovviamente a tutto il nostro gruppo GestiColando da parte del sottoscritto: quindi grazie ad Anna, Adriana, Marco, Melissa, Vince, Simone, Davide, Salvo: condividere con voi questa esperienza mi ha certo reso più ricco e felice di ieri.
Mi auguro che quest'avventura possa continuare (chissà, anche in inverno) e che Caltagirone continui a sostenere Nave Argo e il suo lavoro, e che ci si renda conto (in questi tempi difficili) di come la cultura faccia davvero bene ad una comunità.
Grazie Ancora.

martedì 26 agosto 2008

Malastrada


C’è un luogo in Sicilia, il suo capo estremo a nord est, che dovrebbe essere lo scenario di un intervento che ha occupato, e continua ancora a farlo, le menti di politici, di ingegneri, di società e di tanta gente comune. Si tratta del progetto del ponte sullo stretto di Messina. Di tanto in tanto, con l’avvicendarsi di governi, economie e sistemi politici, l’idea del ponte ritorna puntuale a impegnare dibattiti uguali in Parlamento come nei bar, oppure rimane assopita, nascosta nelle profondità marine, proprio come i mitici mostri Scilla e Cariddi. Non si discute qui della sua necessità, dell’importanza socio-economica, della sua urgenza civile, non sono questi argomenti che interessano in questo contesto. Si parla d’altro: verrebbero distrutte case e strade, rasi al suolo cimiteri e nuclei boschivi, sparirebbero mestieri e microeconomie; verrebbe dunque intaccato pericolosamente il tessuto sociale, così delicato nei suoi equilibri già precari per annose, secolari questioni che ancora oggi fanno del meridione il “Meridione”. Il dubbio che nasce di fronte all’ipotesi di questo intervento, troppo grande per potere offrire una misura si sé, è una riflessione sulla coscienza, non soltanto dei singoli, ma anche, e forse soprattutto, dei nuclei sociali e familiari: riusciremo a mantenere intatta la nostra integrità morale di fronte al ricatto che ci obbligherà a cambiare casa, abitudini e modi di pensare?

Un’isola, un deserto quasi. Una famiglia - padre, madre e figlio - in viaggio verso la “strada” che collega l’isola al continente. Un pellegrinaggio attraverso percorsi ormai cancellati, al buio, senza nemmeno una lampadina. L’attraversamento, obiettivo finale del viaggio, incuneandosi come subdola promessa tra i legami affettivi, scatena il conflitto, il crollo definitivo della comunicazione, e trascina i tre protagonisti verso una violenza, che, sempre in agguato nel loro non dire, mette a nudo le miserie del ricatto.

Malastrada”, proposto dal Teatro Pubblico Incanto (da anni ormai ospite abituale e graditissimo delle nostre rassegne), è stato segnalato al Premio Tuttoteatro.com – Dante Cappelletti 2007: "...l'ambiguità e l'eloquenza dei maestri della drammaturgia dell'ultimo 900, calano su uno scenario siciliano, illuminato dal buio e dal non detto.”


di Tino Caspanello
con Cinzia Muscolino,Tino Calabrò, Tino Caspanello

Questa sera (martedì 26 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone.

Aladino

Giusto una piccola nota a margine per comunicare a tutti che, martedì 26 agosto, teatri in città 2008 sarà presente ad Aladino (la trasmissione "stagionale" di Radio 3 Rai che segue "l'Italia dei festival") tramite un'intervista realizzata da Antonio Audino a Tino Caspanello del Teatro Pubblico Incanto.
Aladino va in onda dalle 13 alle 13:45.

lunedì 25 agosto 2008

I viaggi del Sultano


“Siamo degli idioti ma non a tal punto da intraprendere un viaggio per mero diletto”.
Questa frase di Beckett - dice Vincenzo Cascone - sintetizza la forza che anima "La variante Sultano". Ricerca della verità che si imbatte in tradizioni e microcosmi difficilmente sintetizzabili se non a partire da un inizio che è anche la fine: la cucina, punto di approdo ed estrema
consistenza degli ingredienti.
Unl viaggio pensato a ritroso, dalla cucina agli elementi, dal cartografo arabo Edrisi allo sperimentatore Ciccio Sultano, attraverso la storia, la cultura, la geografia di un’isola ricca e complessa.

Un omaggio ad uno dei protagonisti indiscussi della gastronomia internazionale ma anche, e soprattutto, uno spaccato antropologico di una Sicilia poco raccontata, della tensione fra tradizione e cambiamento spesso espressa da propulsioni individuali più che da "macro-variabili".

Vincenzo Cascone, l'autore di questo viaggio-documentario, è tra i fondatori ed animatori della "bottega di video e film" Extempora.

Successivamente alla proiezione del film, il Maestro Assaggiatore Gregorio Calì dell' O.N.A.V. di Catania guiderà un esempio di degustazione enoica, dimostrando ai presenti come si ricerca e manifesta un territorio (e la sua cultura) in un bicchiere di vino.

Questa sera (lunedì 25 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone

domenica 24 agosto 2008

Interno con volo


In un desolato paese della Sicilia, nel giorno di Sant’Antonio, due fratelli salgono fino alla stanza soprasopra. Pino, primo fratello, e Sergio, handicappato, mezzo cervello, fardello più che fratello. Qualche piano sotto qualcosa di terribile è accaduto. Centocinquanta chili di madre-padrona giacciono nella vasca da bagno.
La giornata di Sant’Antonio è giorno di liberazione, di volo. I due fratelli, dopo essersi liberati dalla zavorra materna, sognano di arrivare dritti nella casa dell’Orsa Maggiore, su nel cielo. Ma serve un ultimo gesto: estremo, calcolato e spettacolare, da compiere proprio mentre la processione con la banda e la statua del Santo passano sotto la loro finestra: “Sergio, tudei io e tu veri femus!”.
Questo dramma familiare si consuma tutto negli istanti che precedono il sommo atto; brevi momenti in cui è possibile leggere la vita intera della misera famiglia, scandita da pisciate e cacate della matrona, dai cambi di mutande, dai bagni in vasca per sgrasciarla, tentando di resistere agli improperi e ai suoi capricci da generalessa.

In scena basta una tenda a fiorellini. L’intensa interpretazione dei due attori è sufficiente a creare attorno a quel lembo di stoffa non solo tutta la casa ma il paese intero, con il buio, i vizi e le superstizioni.
I fratelli si passano il ruolo del coraggioso come un testimone nella staffetta, e continuano ad amarsi e ad accudirsi a vicenda anche nel momento estremo. Si inventano un mondo tutto loro che diventa simbolo di quello che non hanno conosciuto nella realtà: la foto di Antonella, tutta minne e culo, da tenere nella tasca dei jeans – anche se le donne sono tutte buttane – e un tappetino che, come quello di Aladino, diventa piattaforma di lancio verso l’universo.

"Desideranza" , presentato dai palermitani Teatrialchemici, ha ottenuto una menzione speciale al Premio Scenario 2007 "per la forza poetica e l’energia implacabile con cui i due attori rappresentano un dramma famigliare orribile e attraente, consumato nella chiusura e nella solitudine, fra fantasmi insepolti e angherie quotidiane, in un sud che mescola religione e superstizione, amore e violenza, esterni assolati e interni vischiosi, dove la malattia è destino e la libertà è un sogno da lanciare nel vuoto, in un crescendo
distruttivo di dolore e abbandono magistralmente scritto e magistralmente interpretato sulla scena."

di e con
Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi

Questa sera (domenica 24 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone

sabato 23 agosto 2008

Di santi e di pizzini

In quarantatre anni di latitanza del boss Bernardo Provenzano di lui è stato detto di tutto. Si è persino arrivati a dichiararlo morto mentre, proprio fra le campagne della sua Corleone, lui gestiva quella che è stata definita "l'altra mafia". Chi ha coperto la sua latitanza per tanti anni? Politici, senz'altro, ma anche imprenditori e uomini delle forze dell'ordine. Persone che rappresentano, di fatto, la nuova classe dominante, la cosiddetta "borghesia mafiosa". E poi c'è il "popolo mafioso", quello che in Bernardo riconosce il suo santo protettore. Gente che chiede aiuto e che, finalmente, lo riceve. La storia viene, dunque, vissuta dall’insolito punto di vista di quanti, costretti dal bisogno, si trovano a vivere nell’illegalità. Per costoro, di fatto, l’appartenenza all’organizzazione mafiosa costituisce l’unica alternativa per la sopravvivenza.

Incarnando questi diversi punti di vista lo spettacolo gioca sulla straordinaria coincidenza per la quale il santo patrono di Corleone, è proprio S. Bernardo.
Inizia così una favola grottesca animata da personaggi surreali, in cui il Santo è un vecchio malato (stanca e inerme immagine del passato) e la Santità è rappresentata da un cane San Bernardo (forza animalesca che offre un aiuto poco ortodosso, l’alcool) che veglia sulla scena rinchiuso dentro ad una cornice, appeso al muro come un quadro.
Fra momenti comici, e altri fortemente drammatici, emerge il carattere distorto dell’universo mafioso.

"San Bernardo", proposto da La Compagnia Prese Fuoco, è lo spettacolo vincitore del Premio Ustica per il Teatro 2007.

con Aurelio Ciaperoni, Alessandro Claudio Costagliola, Diana D'Angelo, Salvo Equizzi, Dario Frasca, Claudia Puglisi, Silvia Scuderi
drammaturgia e regia di Claudia Puglisi

Questa sera (sabato 23 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone.

venerdì 22 agosto 2008

3 is the magic number

Très nasce come romanzo a fumetti nel 2007, dalla matita di Davide Toffolo, e viene adesso riadattato per essere messo in scena per la prima volta.
Très come tre attori, tre storie, tre movimenti che si sprigionano in opposizione ad un potere che irrompe sotto forma di una dittatura legalitaria.
È in un paese immaginario, assimilabile all’Argentina del golpe del 1976 (ma non solo), che prendono forma le tre storie, ognuna indipendente dalle altre, eppure rappresentanti ciascuna un momento del ciclo vitale del potere.
L’inizio vede uno dei tre personaggi-attori che dopo aver commesso un non meglio identificato atto sovversivo attende insieme alla sua “protettrice” di rango inferiore la punizione-espiazione promessa dal governo al fine di dissuadere qualsiasi forma di dissidenza. La semplice cerimonia avrà esiti poco formali e molto reali.
La seconda storia è una tensione, uno scontro fra i tre attori che si (in)vestono di tre simboli: Arte, Potere, Società. In quest’atto, immerso in un luogo senza tempo, si consuma un’attesa misteriosa e logorante che verrà puntualmente soddisfatta.
Nella terza storia confluiscono in maniera grottesca invece i due piani: pubblico e privato. Alle divergenze tra la giovane figlia del Presidente e suo padre si affianca la lotta politica condotta in maniera dissacrante dalla ragazza, che mette alla berlina la seriosità e l’attaccamento morboso del padre-presidente al potere.
Très quindi come riflessione sul potere e le sue implicazioni, come luogo di osservazione della democrazia odierna, come lente di ingrandimento sugli ingranaggi del sistema-società contemporaneo.

Il gruppo GestiColando nasce nel 2008, riunendo molteplici esperienze provenienti dall’ambiente universitario e non. Ha partecipato pariteticamente alla produzione e alla realizzazione dello spettacolo sia nella fase artistica di regia e drammaturgia, sia nella fase logistica-organizzativa, cercando di creare un proprio modus operandi.

Très viene presentato come evento fuori abbonamento nell'ambito di Teatri in Città 2008, con la volontà di offrire uno spazio di visibilità e di confronto con un pubblico attento e competente ad un'esperienza di pratica teatrale nata e maturata sotto i migliori auspici di passione e motivazione.

In scena: Anna Bellia, Adriana Bruno, Marco Sciotto
Fuori scena: Melissa Botto, Simone Campisano, Salvo Dugo, Giacomo Paolo Giorelli, Davide La Porta, Vincenzo Benedetto Paolillo

Questa sera (venerdì 22 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone.

giovedì 21 agosto 2008

Backstage, il giorno prima


Teatri in Città 2008 - Backstage (day -1) from Nave Argo on Vimeo.


(grazie a un Nokia N95 e un Mac...)

Per gioco, per amore


Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi della terra di Sicilia. Voci di quella Sicilia ancora poco frenetica dei piccoli paesi, delle comunità ristrette, dei borghi montani o marinari, isole nell’Isola. Suoni che si muovono fra tradizione e innovazione, musiche antiche un tempo tramandate oralmente, versi riproposti rimodellati, riarrangiati per un pubblico moderno che ha voglia di conoscere la cultura antica di questo popolo, quella stessa cultura stravolta negli ultimi decenni da un progresso che si è sviluppato a mille a l’ora.
Cunti, ballate, proverbi e sonetti trovati, o meglio, ritrovati su raccolte di studiosi come Giuseppe Pitrè, Alberto Favara, Antonino Uccello, Alan Lomax, Mario Sarica, Carlo Muratori.
I temi sono svariati ma accomunati da un sentire comune, caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni: il gioco, la passione, l’ironia e il sogno; lo strazio patito per la donna amata, fiera e spesso irraggiungibile agli occhi dello spasimante; gli indovinelli, le filastrocche dei bimbi e il cunto tra parodia e scherzo; li canzuna a ballu eseguite durante le feste patronali o durante gli sposalizi; i canti di carcere eseguiti con tonalità impensabili per gli ascoltatori del nostro tempo; le serenate e i rispetti d’amore.


I Beddi hanno al proprio attivo una produzione discografica di brani appartenenti alla tradizione del Natale Siciliano, dal titolo “Dedicato a Rosa Balisteri”; un disco promozionale dal titolo: “Du Canti E ’n Cuntu” e una partecipazione alla compilation: “SICILIAE - Antologia della Musica Siciliana” (Deja Vu Editore). Il secondo lavoro discografico dal titolo “Ppi jocu e p’amuri” è appena uscito e sarà prossimamente in distribuzione nei circuiti librari siciliani e italiani.

Questa sera (giovedì 21 agosto) alle ore 21 presso il parco di Villa Patti a Caltagirone.

domenica 3 agosto 2008

Time-travelling cart

Abbiamo voluto concederci anche noi un piccolo viaggio nel tempo...
Grazie di cuore a Davide Urso (I Beddi) per la propulsione sonora.



Teatri in Città 2008 - Promo from Nave Argo on Vimeo.

venerdì 1 agosto 2008

TEATRI IN CITTA' a Caltagirone dal 21 al 26 Agosto 2008


Nella lingua siciliana il tempo futuro dei verbi non esiste, ed ogni proposizione riguardante un’azione futura viene costruita al presente. Poche altre cose sintetizzano con altrettanta efficacia l’atteggiamento dei Siciliani verso il mutamento quanto questa curiosa anomalia linguistica: la riduzione continua del futuro al presente vuol forse dire che i Siciliani sono o si sentono padroni del tempo o piuttosto che così esorcizzano, almeno linguisticamente, l’ansia profondamente umana del divenire?
Questo rapporto conflittuale – ma allo stesso tempo di grande fascinazione – della “sicilianità” con il cambiamento e i modi in cui esso si riflette, si risolve o testimonia nell’ambito delle espressioni artistiche più disparate è tema ispiratore di una “missione esplorativa” che Nave Argo ha deciso di intraprendere a partire da questa XIV° edizione di teatri in città e che porterà ad incontrarsi, in combinazioni inedite ed affascinanti, teatro e fumetto, video e gastronomia, musica ed altro ancora.
Sede unica del Festival sala la cornice naturale e architettonica di Villa Patti.

Direzione artistica: Nicoleugenia Prezzavento, Fabio Navarra


21 agosto
ore 21.00
I Beddi (ME)

PPI JOCU E PP’ AMURI
con Davide Urso (voce, tamburi e marranzano) , Mimì Sterrantino (voce, chitarre, armonica), Giampaolo Nunzio (voce, organetto e zampogna), Pier Paolo Alberghini (contrabbasso)
Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione; musiche antiche un tempo tramandate oralmente; versi riproposti e rimodellati, riarrangiati per un pubblico contemporaneo che abbia voglia di conoscere la cultura millenaria del popolo siciliano.


22
agosto ore 21.00
gestiColando (CT)
TRÈS 1976 - 2008
in scena Anna Bellia, Adriana Bruno, Marco Sciotto
drammaturgia Vincenzo Benedetto Paolillo
regia Giacomo Paolo Giorelli
Tre storie che parlano di potere, controllo e libertà, nella politica ma anche nei rapporti umani; tre attori-autori che diventano il simbolo della volontà di cambiare di un intero paese. Il linguaggio dei balloon incontra quello del corpo in questo esperimento portato avanti da un gruppo di universitari siciliani.
(evento fuori abbonamento a ingresso gratuito)


23
agosto ore 21.00
La Compagnia Prese Fuoco (PA)
SAN BERNARDO
con Aurelio Ciaperoni, Alessandro Claudio Costagliola, Diana D'Angelo, Salvo Equizzi, Dario Frasca, Claudia Puglisi, Silvia Scuderi
drammaturgia e regia di Claudia Puglisi
La storia di un cane in un quadro, di un vecchio malato, di quelli che sperano in un futuro diverso, e di quelli che il futuro lo fanno. Una storia di politici e sicari, di sanità e contadini, di donne, di boss e di pizzini. Una storia surreale e reale più che mai. "San Bernardo" è lo spettacolo vincitore del Premio Ustica per il Teatro 2007.


24
agosto ore 21.00
Teatrialchemici (PA)
DESIDERANZA
di e con Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi
In un desolato paese della Sicilia, nel giorno di Sant’Antonio, due fratelli salgono fino alla stanza soprasopra. Pino, primo fratello, e Sergio, handicappato, mezzo cervello, fardello più che fratello. Qualche piano sotto qualcosa di terribile è accaduto...
Uno spettacolo semplice, generoso e lancinante, che ha ottenuto una menzione speciale al Premio Scenario 2007 poiché “magistralmente scritto e magistralmente interpretato”.


25
agosto ore 21.00
Extempora (RG)
LA VARIANTE SULTANO
un video di Vincenzo Cascone
Un viaggio documentario dentro la vita, il lavoro e la terra dello chef Ciccio Sultano. Attraverso l'essenza della sua cucina, la scoperta di ambiguità e ricchezze, tradizioni e mestieri, culture e microcosmi a volte impossibili da sintetizzare che compongono l’ “arcipelago Sicilia”.
A seguire, “pillole” di degustazione enogastronomica proposte dalla delegazione O.N.A.V. di Caltagirone.


26
agosto ore 21.00
Teatro Pubblico Incanto (ME)
MALASTRADA
di Tino Caspanello
con Cinzia Muscolino,Tino Calabrò, Tino Caspanello
Un’isola, un deserto quasi. Una famiglia - padre, madre e figlio - in viaggio verso la “strada” che collega l’isola al continente. Un pellegrinaggio attraverso percorsi ormai cancellati, al buio, senza nemmeno una lampadina. "Malastrada" è stato segnalato al Premio Tuttoteatro.com – Dante Cappelletti.

Ingresso Singolo € 5,00
Abbonamento
€ 15,00
(cinque spettacoli)



Informazioni e prevendita:

NAVE ARGO Associazione Culturale
Via Fisicara, 7/a Caltagirone
Tel/Fax 0933 58476
nargo@tiscali.it

sabato 12 luglio 2008