Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi della terra di Sicilia. Voci di quella Sicilia ancora poco frenetica dei piccoli paesi, delle comunità ristrette, dei borghi montani o marinari, isole nell’Isola. Suoni che si muovono fra tradizione e innovazione, musiche antiche un tempo tramandate oralmente, versi riproposti rimodellati, riarrangiati per un pubblico moderno che ha voglia di conoscere la cultura antica di questo popolo, quella stessa cultura stravolta negli ultimi decenni da un progresso che si è sviluppato a mille a l’ora.
Cunti, ballate, proverbi e sonetti trovati, o meglio, ritrovati su raccolte di studiosi come Giuseppe Pitrè, Alberto Favara, Antonino Uccello, Alan Lomax, Mario Sarica, Carlo Muratori.
I temi sono svariati ma accomunati da un sentire comune, caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni: il gioco, la passione, l’ironia e il sogno; lo strazio patito per la donna amata, fiera e spesso irraggiungibile agli occhi dello spasimante; gli indovinelli, le filastrocche dei bimbi e il cunto tra parodia e scherzo; li canzuna a ballu eseguite durante le feste patronali o durante gli sposalizi; i canti di carcere eseguiti con tonalità impensabili per gli ascoltatori del nostro tempo; le serenate e i rispetti d’amore.
I Beddi hanno al proprio attivo una produzione discografica di brani appartenenti alla tradizione del Natale Siciliano, dal titolo “Dedicato a Rosa Balisteri”; un disco promozionale dal titolo: “Du Canti E ’n Cuntu” e una partecipazione alla compilation: “SICILIAE - Antologia della Musica Siciliana” (Deja Vu Editore). Il secondo lavoro discografico dal titolo “Ppi jocu e p’amuri” è appena uscito e sarà prossimamente in distribuzione nei circuiti librari siciliani e italiani.
Questa sera (giovedì 21 agosto) alle ore 21 presso il parco di Villa Patti a Caltagirone.
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