sabato 23 agosto 2008

Di santi e di pizzini

In quarantatre anni di latitanza del boss Bernardo Provenzano di lui è stato detto di tutto. Si è persino arrivati a dichiararlo morto mentre, proprio fra le campagne della sua Corleone, lui gestiva quella che è stata definita "l'altra mafia". Chi ha coperto la sua latitanza per tanti anni? Politici, senz'altro, ma anche imprenditori e uomini delle forze dell'ordine. Persone che rappresentano, di fatto, la nuova classe dominante, la cosiddetta "borghesia mafiosa". E poi c'è il "popolo mafioso", quello che in Bernardo riconosce il suo santo protettore. Gente che chiede aiuto e che, finalmente, lo riceve. La storia viene, dunque, vissuta dall’insolito punto di vista di quanti, costretti dal bisogno, si trovano a vivere nell’illegalità. Per costoro, di fatto, l’appartenenza all’organizzazione mafiosa costituisce l’unica alternativa per la sopravvivenza.

Incarnando questi diversi punti di vista lo spettacolo gioca sulla straordinaria coincidenza per la quale il santo patrono di Corleone, è proprio S. Bernardo.
Inizia così una favola grottesca animata da personaggi surreali, in cui il Santo è un vecchio malato (stanca e inerme immagine del passato) e la Santità è rappresentata da un cane San Bernardo (forza animalesca che offre un aiuto poco ortodosso, l’alcool) che veglia sulla scena rinchiuso dentro ad una cornice, appeso al muro come un quadro.
Fra momenti comici, e altri fortemente drammatici, emerge il carattere distorto dell’universo mafioso.

"San Bernardo", proposto da La Compagnia Prese Fuoco, è lo spettacolo vincitore del Premio Ustica per il Teatro 2007.

con Aurelio Ciaperoni, Alessandro Claudio Costagliola, Diana D'Angelo, Salvo Equizzi, Dario Frasca, Claudia Puglisi, Silvia Scuderi
drammaturgia e regia di Claudia Puglisi

Questa sera (sabato 23 agosto) ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone.

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