martedì 28 agosto 2007

It's a wrap!


... e non avremmo potuto sperare in un ritorno migliore.
Per tutto ciò, ringraziamo:



  • La Presidenza della Repubblica, per il lusinghiero riconoscimento che ancora una volta ha riservato a Teatri in Città ed ai suoi meriti.

  • L'Assessorato Regionale ai Beni Culturali, per il contributo che ci ha consentito di realizzare questa edizione del festival.

  • Il Comune di Caltagirone, in special modo il Sindaco ed il Vice-sindaco, per la condivisione di questo progetto artistico; per tutte le volte in cui, con pazienza ed attenzione, hanno accolto i nostri contributi di idee e proposte per la crescita del nostro territorio, e per lo spirito di costruttivo confronto con cui ascoltano e rilanciano le nostre critiche.

  • Il Comune di San Michele di Ganzeria, che per la prima volta ha partecipato a Teatri in Città accogliendone uno degli eventi più coinvolgenti.

  • La Direzione dei Musei Civici, il personale di custodia di Villa Patti e i membri dell'Associazione Panta, per la cordialità e disponibilità con cui ci hanno assistito in queste sere.

  • Il personale dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Caltagirone, per la collaborazione nella logistica e organizzazione generale.

  • Giuseppe e Simone, i nostri infaticabili collaboratori tecnici.

  • Lo staff del service audio e luci.

  • Piero Messina, filmaker calatino, per averci "prestato" il suo sguardo.

Ed infine, ultimi ma nient'affatto ultimi:



  • Gli artisti e colleghi che con il loro talento e passione nonché la qualità del loro lavoro hanno reso, ancora una volta, Teatri in Città un'esperienza stimolante e coinvolgente.

  • Il pubblico di Teatri in Città che - sempre numeroso, attento e appassionato - è ciò che dà a questo festival la sua vera forza ed unicità.

Come già annunciato in apertura della manifestazione, questo blog rimarrà aperto e a disposizione di chiunque voglia lasciarci un commento, una testimonianza, una critica, un saluto.


Ci auguriamo lo facciate in tanti.

domenica 26 agosto 2007

Straniero teatro


Per la Compagnia dell'Elica di Palermo la fascinazione per lo "straniero" non è solo una suggestione relativa al protagonista del loro ultimo spettacolo ma una vera e propria idea di poetica che investe l'identità ed il senso ultimo del teatro medesimo; nelle parole di Gigi Borruso - allievo di Michele Perriera nonché regista e fondatore della compagnia - "La forza dirompente, oppositiva del teatro e dell’arte può forse costruirsi oggi proprio sulla sua inattualità. Sul suo essere straniera al luogo e al tempo della nostra reticente quotidianità [...] Crediamo nell’inattualità diacronica del teatro: che sa immaginare il futuro e accoglie la memoria senza pregiudizi. L’inattualità come alternativa laica del sentire e del pensare alla società dell’omologazione irresponsabile, dell’eterno presente."
Da ciò la scelta dell'elica come simbolo, antichissimo e moderno insieme, di movimento mai concluso, di "divenire".
Su "Luigi che sempre ti penza", Borruso - che ne è autore e protagonista- scrive: “Ho immaginato lo sguardo di quest’uomo, la percezione di sé in terra “straniera”. L’ho immaginato nella baracca del cantiere in Germania, intento a rimembrare a voce alta i sogni della notte trascorsa, a scrivere alla sua famiglia [...]
Da alcuni anni lavoro ad un teatro che tenta di coniugare la consapevolezza etica con lo stupore fantastico e mitico. Accostandomi ad un tema di attualità, per certi versi abusato, come quello dei migranti, ho lavorato ad una dimensione quasi fiabesca. Provando a ricreare un linguaggio, quale quello suggerito dalle lettere dei nostri emigranti, asciutto e straniato rispetto alle norme della lingua, concreto e polivoco ad un tempo. Luigi parla una lingua che racconta di un’altra estraneità, di un altro esilio. Sospesa fra il siciliano contadino, la lingua italiana ed il tedesco: fra la lingua della terra, della famiglia e quella dei media, dell’autorità, del lavoro. Chissà che la “fragilità” della sua lingua non apra nuovi piani di senso… "

Questa sera (domenica 26 agosto) alle ore 21 nel parco di Villa Patti a Caltagirone.

C'era anche la luna...

sabato 25 agosto 2007

Viaggiatori eccellenti




lacasadargilla, unico gruppo teatrale "formalmente" non siciliano ad essere ospitato in questa edizione del festival, è un collettivo multiforme che, in questa specifica occasione, riunisce Gabriele Coen - musicista tra i più versatili ed apprezzati nel panorama jazzistico italiano, nonché appassionatamente vocatosi a recuperare e reinventare il patrimonio musicale klezmer - e Lisa Ferlazzo Natoli - giovane attrice, autrice e regista di impressionante pedigree e curriculum (figlia d'arte, come attrice si forma e lavora con Carmelo Bene e Leo De Berardinis; come autrice e regista, i suoi lavori vengono presentati nei più prestigiosi teatri e rassegne italiane -uno fra tutti, il Festival dei Due Mondi di Spoleto).

Insieme, propongono questa sera (sabato 25 agosto nel parco di Villa Patti a Caltagirone) un'inedita versione dell'omaggio a Sandro Penna commissionato loro dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni di Sandro Penna in occasione del trentennale (1977 -2007) della morte del poeta.

Ieri sera 'nta ll'aria...

... c'era una bella atmosfera, un pubblico numeroso e soprattutto attento. E c'era anche il mio vicino di casa di ottant'anni. Gli avevano detto che lo spettacolo di Piazzale dei Cappuccini " 'a statu bellissimu" ed è venuto a Villa Patti. Alla fine dello spettacolo mi ha ringraziato e forse anche questa sera verrà, se non ci sarà umidità.
Sono anche queste piccole situazioni che fanno di teatri in città qualcosa di speciale.

venerdì 24 agosto 2007

Incanti pubblici e privati


È una sorta di curiosa gemellarità quella che accomuna Nave Argo al Teatro Pubblico Incanto di Tino Caspanello: dalla quasi identica anzianità (Nave Argo nasce nel '92, Pubblico Incanto nel '93) alla pervicace ostinazione di lavorare nel e per il proprio territorio, alla gestione - anche in questo caso tra mille difficoltà - di una sala teatrale minuscola ma aperta a quanto di meglio la drammaturgia italiana contemporanea abbia da offrire.
Personalissima è invece la visione artistica e poetica di Pubblico Incanto - che ha conquistato pubblici di tutta Italia nonché la giuria del Premio Riccione, nel 2003 - descritta assai efficacemente da Caspanello medesimo come uno sforzo teso a "ricostruire, in una visione metafisica, quelle piccole folgorazioni quotidiane che troppo spesso sfuggono alla nostra percezione"; a "cogliere l’istante, viverlo come tempo dell’anima" e comunicarlo.
Sul piano scenico, tutto ciò si presenta sotto forma di delicate, rarefatte partiture di poche parole ma intense - seppure mai esplose - emozioni; di attese beckettiane e figure felliniane; di sospensioni e leggerezza.
E "nta ll'aria" - che Teatri in Città propone al suo pubblico questa sera (venerdì 24 agosto) alle ore 21 presso il parco di Villa Patti a Caltagirone - ne è uno degli esempi più affascianti.

La migliore vendetta è il successo...di pubblico

Stasera...

... nonostante l'audio acrobatico e le solite assenze (o forse proprio a causa di ciò), il festival mi è sembrato davvero tornato.
Grazie ad Alessio ed ai suoi "discepoli" sempre sorridenti.

giovedì 23 agosto 2007

C'era una volta un polo


"Sarà bene che l’uomo di domani tenga presente, come esempio negativo, l’inutile distruzione che ha subito un territorio, la cui immagine era il simbolo della cultura e della bellezza.
Il necessario adattamento di una zona o di un paese a nuovi bisogni non presuppongono necessariamente la distruzione di quello che c’è.
Si deve ovviamente capire che la Sicilia degli anni ’50, dove il panorama industriale era povero e ristretto, l’isolamento dai mercati internazionali quasi totale, l’apparato portuale e ferroviario guasto dalla guerra, l’idea della creazione di un’ampia zona industriale sembrava la condizione inspirata per uscire dalla miseria del passato. Così si è creato (era storicamente inevitabile) questo sentimento di necessaria rottura con il passato: la vita di domani doveva rinnegare quella di ieri, se si voleva cancellare e dimenticare le umiliazioni del passato.
Questa zona, in un arco di tempo che non supera una generazione, si è trasformata in un altro mondo in cui vivono in tutt’altra maniera altri uomini, in totale frattura con la vita delle generazioni passate.

La stessa generazione ha visto e vissuto senza transizioni il passaggio dall’asino altrove, attardato ma qui ancora ieri onnipresente al traffico intenso e disordinato della zona industriale, dalle lotte agrarie , da una società feudale a un sindacalismo moderno importato bello e pronto dal nord. Se è vero che l’evoluzione auspicabile di una società consiste nel far progredire armonicamente tutte le componenti del vivere civile non si può negare che una rottura così brusca che ha ignorato volutamente tutte le componenti della vita, abbia provocato profondi disturbi e traumi nella generazione che l’ha vissuto e subito."

(G. Vallet - G. Voza)


Queste illuminate parole di due archeologi di fama mondiale sono la premessa di "La migliore vendetta è il successo", spettacolo che è valso ad Alessio Di Modica una menzione speciale al premio Scenario 2003.
Alessio non è nuovo né al teatro "sociale" (molti lo ricorderanno già ospite di Panorami della Contemporaneità con "Da faro a faro", sulla sua esperienza al G8 di Genova) né ad un tipo di narrazione più emozionale che descrittiva (ma non per questo meno efficace o precisa), né all'orgoglio di raccontare senza censure una Sicilia tanto reale e visibile quanto quella ritratta nelle cartoline e nelle immagini delle riviste turistiche; la Sicilia delle delle ciminiere, delle basi militari, del cemento sulle coste, delle periferie sempre più degradate e abbandonate a se stesse.
L'appuntamento è per le ore 21 di questa sera (giovedì 23 agosto) a Caltagirone, nel parco di Villa Patti (facilmente raggiungibile, per i non calatini, seguendo le indicazioni per l'Ospedale e/o la chiesa di Santa Maria di Gesù)

Danzando al ritmo della tammorra...

mercoledì 22 agosto 2007

Continuano le danze






Valerio Ricciardelli, antropologo ed etnomusicologo, insieme ai suoi Tammuriarè - gruppo di artisti che si occupano stabilmente di ricerca sulle tradizioni musicali popolari - propongono un repertorio, senza eccessive contaminazioni, di canti e balli sul tamburo (il termine "ufficiale" per indicare la tammurriata) e tarantelle Irpine, spesso recuperate nelle nicchie culturali dell'agro nocerino.



Nella versione dello spettacolo Ri-Creazioni Mediterranee presentata a Teatri in Città 2007, Ricciardelli ed il suo ensemble sono supportati dal gruppo di danza Triskele, collettivo ennese che ha fatto della riscoperta del patrimonio di danze tradizionali del Centro-Sud Italia la propria missione artistica. Cifra stilistica caratteristica dei Triskele è l'utilizzo del cerchio come figura coreografica fondamentale, sia per rispetto filologico degli elementi etno-coreofgrafici delle danze tradizionali che per le sue valenze magico-simboliche: il cerchio è infatti la figura che meglio coniuga la demarcazione di uno spazio rituale con l'idea di equilibrio, equidistanza dal centro, coralità di movimenti e parità.

Lo spettacolo, con buona pace di Eolo e Giove Pluvio, si terrà alle ore 21 presso l'Arena-Giardino (ex vecchia Stazione Ferroviaria) di San Michele di Ganzeria.



"A cavaddu 'u sceccu" siamo ripartiti...e non eravamo pochi



Alla fine...

...ha piovuto. Ma c'era anche vento, umidità e caldo. In quanto a fenomeni climatici, a parte neve, grandine e uragani non ci siamo fatti mancare nulla.
C'era anche un anfiteatro pieno di gente che batteva mani e piedi a tempo di musica.
Dapprincipio mi ero ripromessa di rubare quanti più fotogrammi possibili della loro felicità e partecipazione.
Poi mi sono resa conto che erano più le cose che mi perdevo di quante ne riuscissi a catturare. Quindi ho spento la videocamera e mi sono goduta lo spettacolo; quello di Mario, Davide, Piero e antonio con i loro tamburelli, mandole, violini e chitarre battenti, e quello della folla non più sottoposta al mio saccheggio videodigitale.

martedì 21 agosto 2007

A cavaddu 'u sceccu, si parte...


Col tacito auspicio che il più tradizionale dei mezzi di locomozione nella storia Siciliana abbia facoltà taumaturgiche e ci conceda un viaggio proficuo e senza (troppe) scosse, alle ore 21 sul piazzale della chiesa dei Cappuccini Mario Incudine e il Tamburo di Aci darà il via all'edizione 2007 di Teatri in Città.
Attore, musicista e compositore con una forte vocazione per l'espressione musicale delle tradizioni popolari, Mario Incudine ha già al suo attivo sei album (tra i quali "Terra", il disco d'esordio, distribuito dalla rivista "World Music Magazine"), un cospicuo carnet di collaborazioni di prestigio tra cui i Fratelli Mancuso e Carlo Muratori nonché la partecipazione a numerosi festival di World Music in Italia ed all'estero.
Insieme ad Incudine (voce, chitarra battente, chitarre, mandola), fanno parte dell'ensemble anche Antonio Vasta (fisarmonica, zampogna, organetto), Davide Urso (voce, tamburelli, marranzano) ed Antonio Putzu (fiati).
Per i non calatini, il piazzale dei Cappuccini dispone di un vasto spazio di parcheggio immediatamente sottostante ed è facilmente raggiungibile dalla circonvallazione di Levante sia proveniendo da Catania/Gela che da Ragusa/Siracusa.

sabato 18 agosto 2007

Il Ritorno

“Ora che la storia mi permette di comprare il biglietto di ritorno, penso a quale viaggio sto per compiere. Torno al mio paese, ma torno anche ai segni di un passato e torno da un'assenza…”
(Valentina Acava Mmaka)


Tornare in latino significava lavorare al tornio. Poiché il tornio è un attrezzo che funziona girando, il verbo latino tornare indicava il girare, in senso proprio e figurato. Il ritorno è dunque un atto ed un effetto, un viaggio verso sé stessi ma anche esplorazione ed esperienza di cambiamento.
Teatri in Città ritorna; scoprire se da una pausa o da un’assenza fa parte di un percorso che speriamo, come sempre, di poter condividere.
Ritorna anche un’attestazione di stima istituzionale che ci conforta e corrobora: per la seconda volta, infatti, la Presidenza della Repubblica Italiana insignisce Teatri in Città di una medaglia d’argento in riconoscimento ai meriti artistici e sociali della manifestazione.Il ritorno come viaggio intorno a noi stessi ed ai nostri miti, sogni, luoghi dell’anima, è anche la filigrana che unisce le proposte artistiche di questa edizione e che crea legami sorprendenti e insospettati tra musiche popolari e jazz; tra parola poetica e narrazione; tra linguaggi separati dal tempo ma vicini nella necessità di raccontare e reinventare il mondo.

In questo percorso di scoperte e ri-scoperte, ci piacerebbe che questo blog diventasse, per la durata del festival - ma anche oltre - luogo di incroci, incontri e confronti fra tutti coloro che fanno, guardano, vedono, amano ma anche -perché no- subiscono Teatri in Città ed i suoi eventi.

Sentitevi dunque liberi di lasciare impressioni, sfoghi, lamenti, fotografie, recensioni o qualunque altra traccia della vostra esperienza di questa edizione 2007 del festival, come anche di quelle passate - se volete.